Allergie nei bambini: l’esperto risponde

Allergie nei bambini: l’esperto risponde

19 Aprile, 2022

L’allergia è una risposta alterata del sistema immunitario di alcuni individui provocata dall’esposizione a sostanze normalmente innocue, gli allergeni, presenti nell’aria (pollini, muffe, polveri) nel cibo, nei farmaci o nelle sostanze emesse da alcuni insetti come api, vespe e calabroni.

L’allergia si manifesta in modi molto diversi e con differente gravità a seconda della persona e può comparire sia negli adulti che nei più piccoli. Proprio sulle allergie dei bambini abbiamo voluto chiedere consiglio alla nostra esperta, la Dott.ssa Pollini, Specialista in allergologia pediatrica – Asst del Garda, che visita presso il nostro Polidiagnostico SYNLAB Santa Maria.

Perché un bambino è allergico?

Esiste una predisposizione ereditaria all’allergia, per cui si parla di “costituzione atopica”: alcuni soggetti nascono con una tendenza a essere allergici. Per questo è frequente trovare nella stessa famiglia più soggetti allergici. Affinché, però, un bambino manifesti sintomi di allergia è necessario il contatto ripetuto con l’allergene.

In questi ultimi anni si è registrato un notevole aumento delle allergie, sembra a causa di inquinamento, additivi alimentari, alta temperatura nelle abitazioni, fattori che rendono molto più probabile il contatto con allergeni respiratori (ad esempio l’acaro della polvere) o alimentari.

Quando è indicata la prima valutazione allergologica pediatrica?

La prima valutazione allergologica è indicata non appena compaiano sintomi di sospetta allergia, quindi potenzialmente a qualunque età. Oltre alla raccolta anamnestica personale e familiare, il test fondamentale per la diagnosi delle allergie, alimentari e respiratorie, è il prick test (dall’inglese prick, puntura) e serve a individuare precocemente un’allergia di tipo I, cioè immediata. La prima visita con esecuzione di prick test è eseguibile e attendibile a qualsiasi età poiché il test non è doloroso ed è sicuro anche in caso di allergia importante (non va in profondità né provoca contatto tra allergene e sangue).

Come si manifesta l’allergia?

Le manifestazioni allergiche sono prevalentemente di tipo respiratorio (rinite, congiuntivite, asma), gastrointestinale (diarrea, vomito) e cutaneo (orticaria, angioedema, dermatite atopica). Gli allergeni alimentari sono responsabili soprattutto di sintomi gastrointestinali e cutanei (diarrea e vomito, rallentamento della crescita, eczema, orticaria). Gli allergeni inalanti causano sintomi respiratori e cutanei (rinite allergica e asma bronchiale, eczema e orticaria). Nei casi gravi, soprattutto quando la penetrazione dell’allergene avviene per puntura (ad esempio farmaci o veleni di insetti), la reazione può essere così violenta da mettere in pericolo la vita del bambino: si parla in tal caso di anafilassi. 

Cos’è il prick test ?

Il prick test è un test cutaneo. L’esame consiste nel praticare sull’avambraccio del bambino delle piccole punturine, dopo aver applicato sulla cute una goccia di sostanza da testare, secondo un ordine ben definito. Il dolore è praticamente inesistente e non esce sangue in corrispondenza della sede d’ inoculo. Se il test è positivo, nel giro di pochi minuti compare un piccolo rigonfiamento (simile a una puntura di zanzara) nel punto in cui è stato applicato l’allergene.

Come preparare i bambini al prick test?

Per il test non è necessario il digiuno; è invece importante che il bambino non sia in cura con farmaci antistaminici, i quali devono essere sospesi circa una settimana prima. Se il bambino sta assumendo cortisone per bocca da più di una settimana, è meglio rimandare il test.

Non ci sono problemi, invece, se sta assumendo cortisonici o broncodilatatori per spray o aerosol. In ogni caso, è sempre bene chiedere indicazioni al proprio pediatra.

Importante è preparare il piccolo anche dal punto di vista psicologico: se il bambino è in grado di capire, è bene spiegare che andrà in uno studio medico o in ospedale a fare un esame semplice, che consiste nel praticare qualche “pizzichino” sul braccio. Un consiglio: evitiamo di ingannarlo, portandolo a fare l’esame senza spiegargli il motivo. Portiamo con noi un libro o qualcosa che lo interessi, in quanto occorre attendere circa 15 minuti dall’esecuzione delle prove alla valutazione del test. Durante l’attesa dell’esito, evitate che il bambino si gratti l’avambraccio.

Per informazioni scrivere a info.vobarno@synlab.it

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